Qi Gong contro
il parkinson
In letteratura scientifica sono presenti migliaia di studi relativi all’utilizzo dell’attività motoria come terapia integrata per tante patologie, tra le quali troviamo il morbo di Parkinson. Molti di questi lavori evidenziano l’efficacia della pratica medica cinese chiamata Qi Gong, o Chi Kung: una ginnastica dolce, caratterizzata da movimenti lenti e fluidi, collegati e coordinati alla respirazione profonda.
La pratica di questa disciplina risulta molto più efficace se affrontata attraverso una respirazione calma e concentrata piuttosto che superficiale e disattenta, evidenziando così benefici sia per ciò che riguarda i sintomi motori che non motori della patologia. Lo scopo dei nostri corsi di Qi Gong per il Parkinson è esattamente questo: permettere al Parkinsoniano di trarre il massimo beneficio possibile da questa disciplina millenaria, grazie alle conoscenze non solo della disciplina stessa ma anche delle evidenze scientifiche a riguardo, dando così maggior importanza ad ogni dettaglio della pratica per un maggiore risultato per la persona.
L’attività motoria è considerata dai neurologi una vera e propria terapia, purchè progettata e somministrata con competenza. L’attività deve essere continuativa, ma senza provocare eccessivo affaticamento, capace di stimolare il corpo, ma anche la mente. Per questo è importante variare le sequenze, evitare i loop motori, proporre esercizi per stimolare il coordinamento.
Problemi di equilibrio, di freezing, rigidità articolare, tono dell’umore basso traggono grandissimo giovamento dalla pratica del Qi Gong.
Per questi motivi il nostro presidente e responsabile, Riccardo Montorsi, sta organizzando dei corsi di Qi Gong dedicati a chi soffre di questa patologia, su tutta la provincia di Modena.
“Occorre una giusta progressione nell’insegnamento che tenga conto dello stato di salute del soggetto, della malattia, degli aspetti emotivi e sociali, nonché fisici. Le discipline mente-corpo o Movimenti Meditativi come il Qi Gong, essendo pratiche caratterizzate da un certo livello di introspezione, possono essere difficili da valutare scientificamente a causa della diversità di ogni persona e della comprensione interiore che questa può avere dell’esercizio in base alla sua individualità, all’esperienza pregressa e altri fattori.”
